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Report di sostenibilità, obblighi e vantaggi

Report di sostenibilità: cos’è, per chi è obbligatorio e perché redigerlo per la tua impresa. In questo articolo risponderemo alle principali domande di chi in azienda è alle prese con l’evoluzione della normativa in materia.   

Report di sostenibilità, di cosa si tratta 

Il report o bilancio di sostenibilità è un documento informativo che consente alle imprese di monitorare, rendicontare e comunicare lo stato di sostenibilità della propria organizzazione. Nello specifico permette di: 

  • descrivere e quantificare l’impatto economico, sociale e ambientale prodotto dalle attività di un’azienda;  
  • condividere con clienti e dipendenti i valori su cui si basano attività e governance aziendali; 
  • mostrare come la singola impresa partecipa al raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile; 
  • identificare cambiamenti e obiettivi necessari per migliorare le performance dell’organizzazione nell’ambito della sostenibilità.  

  

In sintesi, il report di sostenibilità è uno strumento di rendicontazione che consente alle aziende di prendere le decisioni migliori per continuare a crescere, dando consapevolezza e misura dell’impatto che il proprio lavoro ha non solo all’interno dell’organizzazione, ma anche sul territorio e sulla comunità che la circondano. 

 

Il report di sostenibilità è obbligatorio: per chi e partire da quando 

La normativa europea che oggi regola la redazione del bilancio di sostenibilità è la CSRD, Corporate Sustainability Reporting Directive, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale UE il 16 dicembre 2022. 

 

La CSRD è, in una certa misura, l’evoluzione della NFRD, Non Financial Reporting Directive (art. 3 e 4, D.Lgs. n. 254/2016), che dal 2018 obbliga alla redazione annuale di un report che tenga conto degli aspetti legati ad ambiente, società, risorse umane, diritti umani, corruzione attiva e passiva. 

  

La NFRD obbliga(va) alla rendicontazione non finanziaria un totale di 11.000 aziende; enti di interesse pubblico che abbiano avuto, in media, durante l’esercizio finanziario un numero di dipendenti superiore a cinquecento e che, alla data di chiusura del bilancio, abbiano superato almeno uno dei due seguenti limiti dimensionali:  

  • il totale dello stato patrimoniale di 20.000.000 di euro;  
  • il totale dei ricavi netti delle vendite e delle prestazioni di 40.000.000 di euro. 

  

La CSRD estende l’obbligo di stesura del report di sostenibilità coinvolgendo una platea di 49.000 aziende (si stima che in Italia le imprese interessate saranno 5000).  

Nello specifico la nuova norma si rivolge a: 

  • le grandi imprese (cioè aziende che superano i 20 milioni di € di totale attivo o che superano i 40 milioni € di fatturato o che abbiano più di 250 addetti medi annui) 
  • le società quotate in mercati regolamentati dell’UE (ma non per le microimprese quotate) 

 

Le regole previste dalla CSRD avranno applicazione a partire dal 2024, in modo graduale e con diversificazione delle tempistiche in funzione delle dimensioni delle aziende.  

La redazione del report di sostenibilità sarà obbligatoria a partire dal: 

  • 1° gennaio 2024 per le imprese già soggette alla NFRD (comunicazione nel 2025 sull’esercizio finanziario 2024) 
  • 1° gennaio 2025 per le grandi imprese attualmente non soggette alla NFRD (comunicazione nel 2026 sull’esercizio finanziario 2025) 
  • 1° gennaio 2026 per le PMI quotate (a eccezione delle microimprese), gli enti creditizi piccoli e non complessi e le imprese di assicurazione captive (comunicazione nel 2027 sull’esercizio finanziario 2026) 
  • 1° gennaio 2028 per le imprese non europee che realizzano ricavi netti delle vendite e delle prestazioni superiori a 150 milioni di EUR nell’UE, se hanno almeno un’impresa figlia o una succursale nell’UE che supera determinate soglie (comunicazione nel 2029 sull’esercizio finanziario 2028). 

 

La tua azienda non rientra in nessuna di queste categorie e pensi che l’obbligo di redazione del report di sostenibilità sia scampato?
Non è così… 

La CSRD ha un vero e proprio effetto a cascata poiché pone grande attenzione sulla catena di fornitura dei soggetti coinvolti, dando luogo a un obbligo indiretto alla stesura del bilancio di sostenibilità. 

  

Per rispettare gli standard richiesti dalla CSRD, le grandi aziende saranno portate a chiedere a partner e fornitori documentazioni, informazioni, dichiarazioni e finalità d’azione che corrispondano alla propria visione di sostenibilità: per questo anche la tua piccola o media impresa non quotata in borsa farà bene ad attrezzarsi per tempo.   

 

I vantaggi del report di sostenibilità per le aziende 

Anche se finora abbiamo parlato di obblighi, è bene sapere che il report di sostenibilità porta con sé una serie di vantaggi per le aziende che lo redigono, per esempio:  

il 57,3% delle aziende che ha rivisto il proprio modello di business in un’ottica di sostenibilità ha migliorato l’efficientamento dei processi interni, mentre il 49,3% ha ridotto i costi.
(Fonte: Format Research) 

Ma i vantaggi continuano. Introdurre il report di sostenibilità consentirà alla tua azienda di: 

       Fidelizzare di stakeholder interni ed esterni 

       Costruire un sistema di monitoraggio ad hoc per la tua organizzazione 

       Facilitare per l’accesso al credito 

       Definire obiettivi strategici 

       Aumentare l’efficacia comunicativa interna ed esterna 

       Acquisire un vantaggio competitivo nella filiera di fornitura 

       Aumentare la reputazione aziendale  

       Rendere più efficace la gestione e l’organizzazione dei processi interni 

       Individuare in anticipo rischi e opportunità di mercato 

  

Insomma, noi ti abbiamo avvisato: il report di sostenibilità è una grande occasione per la tua azienda. Adesso sta a te scegliere! 

  

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